Anche quest’anno analizziamo gli ultimi dati rilasciati dall’ISTAT in materia di sicurezza.
Furti in abitazione, borseggi e rapine
Rispetto al 2017, i nuovi numeri aggiornati al 2018 mostrano un lieve miglioramento per gli indicatori di reati predatori quali furti in abitazione, scippi e borseggi. Anche la percezione di degrado sociale e ambientale dell’area in cui si vive e la percezione di sicurezza quando si cammina al buio per strada seguono un trend in miglioramento.
Tuttavia, osservando la tabella sottostante e il grafico dal 2010 al 2018 con gli indicatori per furti, rapine e borseggi, si noterà che l’andamento 2018, apparentemente positivo se paragonato al 2014 (anno in cui si era registrato il picco dei furti), risulta ancora in peggioramento rispetto al 2010.
Il lato positivo è che, dai dati ISTAT 2018 si registra una diminuzione, rispetto al 2010, di macro crimini con danni alla persona, come omicidi e violenze fisiche o sessuali. Al contrario, per la microcriminalità, che comprende reati predatori quali furti in abitazione, borseggi e rapine, i dati, seppur in lieve miglioramento rispetto all’anno precedente, risultano ancora peggiori rispetto al nostro “punto 0”, ovvero il 2010*.
Come conseguenza, la paura di subire un reato rispetto al 2010 continua la sua tendenza a peggiorare. Per migliorare questi dati in vista del prossimo anno, sarebbe opportuno adottare tutti i mezzi disponibili per sentirsi al sicuro, ed esserlo effettivamente, proteggendo ad esempio gli accessi alla propria casa e adottando piccoli accorgimenti per evitare scippi e borseggi.
Di seguito, un grafico intuitivo che registra le vittime di furti in abitazione, rapine e borseggi per 1.000 famiglie o per 1.000 abitanti. Vengono presi in esame gli anni compresi tra il 2010 e il 2018.
*Si noti che il “punto 0” (2010) cui si fa sempre riferimento per il confronto dei dati, non rappresentava comunque una situazione idilliaca, dal momento che nessuna voce parte effettivamente dal valore 0.
Posizione dell’Italia rispetto agli altri paesi europei
Su scala europea, i dati relativi al 2017 collocano l’Italia:
- in sesta posizione per il numero dei furti in abitazione, preceduta in questo ordine da Francia, Lussemburgo, Svezia, Belgio e Danimarca.
- in settima posizione per il numero di rapine, preceduta in questo ordine da Lussemburgo, Svezia, Portogallo, Spagna, Francia e Belgio.
Posizione delle regioni italiane
A livello nazionale, per quanto riguarda i furti in abitazione per 1.000 famiglie italiane, in definitiva, i centri più colpiti secondo i dati 2018 sono, in ordine crescente: Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, Lombardia e Piemonte.
Le regioni più colpite dai reati predatori, sono il Lazio per i borseggi (l’80% in più rispetto alla media italiana) e la Campania per le rapine (il 117% in più rispetto alla media italiana).
Tutti i dati finora esposti sono tratti dalle statistiche del Bes 2019 e provengono dalle denunce alla Forze dell’ordine (Ministero dell’Interno) e i dati dell’indagine sulla Sicurezza dei cittadini (Istat).
Per chi fosse interessato, “Il Sole 24 Ore” mette a disposizione una graduatoria delle 3 province italiane più colpite da reati specifici.
In questo link seguente, ad esempio, abbiamo selezionato le 3 città più colpite dai furti in abitazione nel 2019, ma è ugualmente possibile selezionarle per furti con strappo, furti con destrezza, furti in esercizi commerciali, furti di autovetture, rapine, e altri reati slegati al furto, in qualsiasi anno dal 2015 al 2019.
Se la tua città non rientra nelle prime 3, è già un buon segno, ma se ti interessa ugualmente sapere con esattezza dove si colloca, ti invitiamo a consultare questo utile “Indice della criminalità” di reati, furti e rapine. La classifica de “Il Sole 24 Ore” fotografa tutte le denunce registrate sul territorio nel 2018.