Come si riconosce un cilindro europeo di alta sicurezza? – Parte II

Nel primo articolo di questa serie abbiamo visto come, nonostante la forma esterna del corpo sia sostanzialmente la stessa per tutti, i cilindri a profilo europeo siano molto diversi l’uno dall’altro per quanto riguarda le caratteristiche tecniche e quindi anche per il livello di sicurezza che possono offrire.

Sappiamo quindi che la prima caratteristica di un cilindro di alta sicurezza è la capacità di resistere agli attacchi di forza bruta, che sono i più comuni. Nell’articolo precedente abbiamo approfondito il ruolo dei rinforzi anti trapano e anti strappo. Con questo articolo concludiamo l’analisi delle soluzioni che migliorano la resistenza di un cilindro a profilo europeo agli attacchi di forza bruta.

Le caratteristiche che ostacolano le aperture con forza bruta – parte seconda

L’angolazione del nottolino

Il nottolino (anche detto camma o leva) è il componente del cilindro che, ruotando, mette in movimento la serratura. Esistono diverse varianti per quanto riguarda la sua forma e angolazione. Uno dei più diffusi è il nottolino cosiddetto “universale”, di forma arrotondata che, a chiave estratta, rimane allineato sullo stesso asse del corpo del cilindro.

La freccia indica un nottolino universale di un cilindro Viro. A chiave estratta rimane all’interno del cilindro.

La freccia indica un nottolino universale. A chiave estratta rimane all’interno del cilindro.

Questo agevola le operazioni di montaggio e smontaggio del cilindro nella serratura. Il problema, però, è che facilita anche eventuali tentativi di strappare o ribattere il cilindro. In assenza di una rosetta di sicurezza infatti, l’unica resistenza a questi attacchi è data dalla vite di fissaggio.

Per questo, i cilindri di alta sicurezza adottano il nottolino cosiddetto “a norma DIN” di forma più squadrata e che, a chiave estratta, sporge (generalmente a 30°, ma potenzialmente anche con altre diverse angolazioni) dal corpo del cilindro, e rimane impegnato nella serratura.

Esempio di cilidnro Viro con nottolino a norma DIN. La freccia indica un nottolino a norma DIN di forma squadrata e che, a chiave estratta, sporge dal corpo del cilindro (generalmente con un’angolazione di 30°) offrendo resistenza se si cerca di forzare il cilindro fuori dalla propria sede.

La freccia indica un nottolino a norma DIN di forma squadrata e che, a chiave estratta, sporge dal corpo del cilindro (generalmente con un’angolazione di 30°) offrendo resistenza se si cerca di forzare il cilindro fuori dalla propria sede.

Se si cerca di estrarre o ribattere all’interno il cilindro, il nottolino va in battuta sul corpo della serratura e oppone una maggiore resistenza rispetto alla semplice vite di fissaggio.

I materiali

Naturalmente la resistenza meccanica dipende anche dalla qualità dei materiali utilizzati. Mentre il corpo del cilindro è quasi sempre di ottone, molle, pistoncini e contropistoncini possono essere di materiali diversi. In questi casi bisogna bilanciare le esigenze di sicurezza con quelle di affidabilità. L’ottone garantisce infatti una maggior durata del cilindro, perché solitamente è il materiale con cui sono costruite anche le chiavi, e l’usura provocata dall’attrito per contatto fra chiave e pistoncini, realizzati con lo stesso materiale, è uniforme e costante nel tempo. Nelle porte interne e di frequente passaggio è quindi preferibile installare cilindri completamente di ottone, con molle in bronzo fosforoso, un materiale che garantisce alta elasticità e quindi grande durata nel tempo.

Sulle porte di ingresso invece, quelle potenzialmente a rischio di attacco dei malintenzionati, è preferibile una maggiore resistenza ai possibili attacchi, rispetto alla semplice durata. In questi casi si scelgono quindi cilindri con componenti interni in materiali più resistenti allo scasso ed al trapano, ad esempio in acciaio inox di buona qualità e temprato come nel cilindro Viro Palladium.

Conclusioni

Per contrastare efficacemente i tentativi di apertura con forza bruta un cilindro può essere protetto con:

  • rinforzi anti trapano sul corpo e sul barilotto
  • rinforzi anti strappo nel corpo, in particolare nella zona centrale, strutturalmente più fragile
  • nottolino a norma DIN sporgente anti sfilamento
  • componenti interni realizzati in materiali resistenti allo scasso e al trapano, come l’acciaio inox temprato
  • una protezione aggiuntiva determinante può poi essere offerta da una rosetta di sicurezza

Ma questi sono solo i primi ingredienti di un cilindro di alta sicurezza. Per potersi definire in questo modo, infatti, un cilindro deve anche saper contrastare le aperture con destrezza. Vedremo come nel prossimo articolo di questa serie.

Guarda le caratteristiche del cilindro di alta sicurezza Viro Palladium

Guarda il video di presentazione del cilindro di alta sicurezza Viro Palladium

3 thoughts on “Come si riconosce un cilindro europeo di alta sicurezza? – Parte II

  1. Pingback: Come si riconosce un cilindro europeo di alta sicurezza? – Parte I | Club Viro

  2. Giuliano

    Complimenti per l’articolo veramente esaustivo e di facile interpretazione ! Preferirei trovare anche il prezzo di listino di tali meccanismi per poter valutare , manodopera esclusa , la somma da impiegare per una sostituzione !!!!! Grazie e gradirei una vostra risposta

    Rispondi
    1. Francesco Bedussi Autore articolo

      Gentilissimo,
      purtroppo Viro non vende al pubblico, per questo non siamo in grado di dare i prezzi precisi che dipendono dalle politiche commerciali dei singoli rivenditori.
      Può trovare il rivenditore Viro per lei più comodo consultando questa pagina:
      http://www.viro.it/Rivenditore_IT.asp?Lingua=IT&D=0
      Le posso solo dare un’idea indicativa. Ad esempio un doppio cilindro Viro Palladium si può trovare con un prezzo tra i 70 e i 100 euro circa, a seconda delle misure, del tipo di profilo utilizzato e di altre variabili.
      Grazie per i complimenti, a presto!

      Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


sei + tre =