A prima vista i cilindri di sicurezza a profilo europeo sono tutti molto simili. La forma esterna del corpo è infatti praticamente la stessa per tutti.
Ma è all’interno che si nascondono i particolari che distinguono un cilindro di qualità, in grado di offrire sicurezza e affidabilità nel tempo, da uno mediocre.
Un cilindro può in pratica essere aperto illecitamente in 3 modi:
- spezzandolo, estraendolo o ribattendolo all’interno con la forza
- aprendolo con destrezza
- aprendolo con una copia abusiva della chiave
Per offrire un’elevata sicurezza, un cilindro deve quindi essere in grado di contrastare efficacemente tutte le diverse tipologie di attacco.
Questo è il primo di una serie di articoli con i quali cercheremo di approfondire le caratteristiche che un cilindro di sicurezza deve avere per resistere al meglio a questi attacchi.
Le caratteristiche che ostacolano le aperture con forza bruta – parte prima
Gli attacchi con forza bruta sono la modalità di gran lunga più utilizzata nelle effrazioni, perché non richiedono né grandi competenze tecniche, né particolari abilità, né strumenti raffinati. La prima caratteristica di un cilindro di alta sicurezza è quindi saper resistere il più possibile a questo tipo di attacchi.
Un cilindro può essere attaccato con la forza principalmente in due modi:
- Trapanandolo sul corpo per far cadere verso il basso i perni (pistoncini e contropistoncini) che così fuoriescono dalla loro sede lasciando il barilotto libero di ruotare.
- Trapanandolo sul barilotto (rotore) per far fuoriuscire i perni, spinti dalle molle da sopra o semplicemente per inserire strumenti con cui estrarlo. In entrambi i casi, l’obiettivo è avere libero accesso al nottolino del cilindro che comanda il movimento della serratura (in modo da poterlo ruotare e aprire), oppure arrivare direttamente al meccanismo della serratura ed azionarlo.
- Spezzandolo, estraendolo e/o, ribattendolo all’interno con violenza. Un cilindro può essere strappato dalla propria sede in vari modi, lo scopo però è sempre quello di avere accesso alla serratura in modo da poterla aprire liberamente.
Per resistere ai tentativi di apertura con forza bruta, un cilindro di sicurezza deve quindi possedere sia dei rinforzi anti trapano che anti strappo.
Rinforzi anti trapano
Per contrastare l’azione della punta del trapano i cilindri di alta sicurezza hanno degli appositi rinforzi sia sul corpo che sul rotore realizzati con materiali resistenti alla perforazione. In genere si tratta di spine aggiuntive, ma anche gli stessi pistoncini possono contribuire a svolgere questo ruolo.
Per difendere ulteriormente il cilindro contro la perforazione è comunque consigliabile proteggerlo con una rosetta di sicurezza (ovvero uno scudo/borchia di protezione) che, oltre ad ostacolare la perforazione con la propria struttura, ha la possibilità di ospitare una piastrina anti trapano rotante, una protezione ancora più efficace rispetto alle spine fisse.
Rinforzi anti strappo
Se si osserva di lato un cilindro europeo si nota come il corpo, in corrispondenza del nottolino, sia sezionato, proprio per consentire la rotazione del nottolino stesso, e sotto il nottolino sia presente un foro filettato, dove passa la vite che fissa il cilindro all’interno della serratura.
La parte del corpo sotto il nottolino, essendo più sottile, è un punto debole intrinseco alla forma standard del cilindro europeo. I ladri possono sfruttarlo cercando di spezzare in due il cilindro proprio in quel punto, in modo da estrarre la metà esterna, ribattere all’interno l’altra metà e avere così libero accesso alla serratura.
Per contrastare questo attacco, la prima precauzione è montare il cilindro in modo che la faccia esterna sia a filo con la porta. Eventuali sporgenze possono infatti essere sfruttate dai ladri per colpire il cilindro con un martello e uno scalpello o per afferrarlo con strumenti predisposti a strapparlo o spezzarlo.
I cilindri di alta sicurezza offrono però una protezione aggiuntiva, data da un rinforzo anti strappo che rende più difficile spezzare il cilindro e, soprattutto, anche nel caso in cui si riesca a spezzare, contrasta i tentativi di staccare le due parti l’una dall’altra.
Inoltre, per evitare che l’unica resistenza ai tentativi di ribattere violentemente il cilindro all’interno sia offerta dalla vite di fissaggio, è bene che il nottolino sia anti sfilamento, ovvero che, in posizione di riposo (quando la chiave non è inserita nel cilindro), il nottolino sporga dal corpo del cilindro (ad esempio a 30° come nei cilindri con nottolino a norma DIN).
Anche contro i tentativi di sfilamento e strappo, grazie alla sua forma a tronco di cono, una rosetta di sicurezza è in grado di offrire una protezione aggiuntiva molto efficace e la sua installazione è sempre raccomandata quando si cerca la migliore sicurezza.
Conclusioni
Nei prossimi articoli vedremo anche altre caratteristiche che un cilindro di sicurezza deve avere per resistere a vari tipi di attacco. Già da questa prima analisi, comunque, è possibile capire come, nonostante la forma esterna standard del cilindro profilato, esista una straordinaria varietà di cilindri a profilo europeo con caratteristiche diverse che rispondono ad esigenze diverse. Ad esempio, sulle porte interne e in generale dove non è richiesta una grande sicurezza, possono essere utilizzati anche modelli semplici ed affidabili. Dove invece è richiesta un’elevata sicurezza, come sulle porte con accesso dall’esterno, è importante scegliere articoli che abbiano le caratteristiche adeguate a resistere nella maniera più efficace ai possibili attacchi.
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