Le casseforti elettroniche sono prodotti tecnologicamente evoluti, e quindi complessi. È naturale, perciò, che possano sorgere dei dubbi su quello che può accadere in caso di imprevisto. Uno dei timori più diffusi è di non essere più in grado di aprire la cassaforte una volta esaurite le batterie.
Anche in questo caso, la differenza è data dalla qualità del prodotto. Una buona cassaforte avvisa infatti dell’esaurimento delle batterie con largo anticipo, permettendo la loro sostituzione ben prima che siano completamente scariche.
Ma le differenze tra una cassaforte elettronica di qualità e una inaffidabile non si fermano qui: una delle caratteristiche delle casseforti elettroniche ben progettate e realizzate è che il consumo delle batterie avviene in modo costante e graduale, evitando così la spiacevole situazione in cui, fino al giorno prima dell’avviso, le batterie sembravano cariche e, pochi giorni dopo, la cassaforte non si apre più.
Nonostante tutto, può comunque succedere, specialmente se si usa la cassaforte assai di rado, che le batterie si esauriscano senza che l’utente abbia avuto il tempo per sostituirle. In questo caso le alternative possono essere tre:
Casseforti con chiave di emergenza
Esistono casseforti elettroniche con chiave di emergenza che permette di aprirle anche con le batterie scariche.
Come abbiamo visto, questa soluzione pone però il problema di dove custodire la chiave, perché se un eventuale ladro riesce a trovarla, la cassaforte può essere aperta. L’amara verità è che non esistono luoghi veramente sicuri in cui tenere la chiave di una cassaforte. Anche perché, se per ipotesi esistesse un luogo dove siamo sicuri che un eventuale ladro non possa arrivare, lo potremmo usare direttamente per custodire i valori. Una soluzione efficace può essere quella di tenere la chiave in un luogo diverso da quello dove è installata la cassaforte, ad esempio a casa di un parente che abita nelle vicinanze.
Casseforti con contatti esterni
Cercando la minimizzazione del rischio è quindi possibile scegliere una cassaforte elettronica senza chiave di emergenza. In questo caso, la cassaforte deve essere dotata di contatti esterni sulla tastiera o di uno spinotto a cui è possibile collegare una batteria tampone esterna se quelle interne smettono di funzionare. In questo modo è sempre possibile digitare il codice ed aprire la cassaforte.
Casseforti biometriche
Naturalmente la pila tampone esterna è una soluzione solo quando il problema sono le batterie esaurite. È invece purtroppo inutile se non si riesce ad aprire la cassaforte perché ci si è dimenticati il codice. Se non possiamo contare su una buona memoria, una soluzione può essere scegliere una cassaforte con apertura biometrica, come la Viro Ram-Touch II, che, oltre ai codici, si può aprire anche tramite le impronte digitali, caratteristica unica di ogni individuo che non cambia nel tempo e che non si corre il rischio di dimenticare.
In definitiva, se la cassaforte è progettata e realizzata bene, l’esaurimento delle batterie non è un problema. In genere, si riesce a sostituirle per tempo e, anche se si dovessero esaurire, la cassaforte si può comunque aprire con una chiave di emergenza o con una batteria tampone esterna. Un motivo in più per scegliere una cassaforte di qualità.
Guarda il video sulla cassaforte Ram Touch II.