ISTAT: i furti in abitazione sono aumentati del 40%

L’anno scorso l’ISTAT ha pubblicato la seconda edizione del “Rapporto sul benessere equo e sostenibile in Italia”, che ha un capitolo dedicato all’importante tema della sicurezza. Dai dati, che purtroppo arrivano solo fino al 2012, emerge una situazione in chiaroscuro.

Mentre gli omicidi sono in calo e si pongono ai livelli più bassi d’Europa, diverso è il discorso per quanto riguarda i reati contro la proprietà. Furti, rapine e borseggi sono infatti in aumento. In particolare i furti in appartamento registrano, rispetto al 2010, un’impennata del 40%! Questa tendenza è diffusa su tutto il territorio nazionale, anche se con significative differenze. Si passa infatti da un +30% nel nord-ovest ad un +61% nel nord-est.

Tassi di furti in abitazione per 1000 famiglie, tassi di borseggio e rapina per 1000 individui. Anni 2004-2012. Fonte: ISTATIl rischio di subire reati sulla proprietà è variabile sul territorio: il nord presenta infatti i tassi di furto in abitazione per 1.000 famiglie più alti rispetto al resto d’Italia. Anche il dettaglio regionale evidenzia forti differenze. La graduatoria dei furti in abitazione nel 2012 vede ai primi posti l’Emilia-Romagna con 27,1 episodi criminosi per 1.000 famiglie, seguita da Umbria (21,5) e Lombardia (20,3), ed è chiusa da Basilicata e provincia di Bolzano (rispettivamente 6,4 e 8,8).

Le rapine

Le rapine denunciate sono tornate a crescere rispetto al 2010. Sono aumentate soprattutto le rapine in abitazione (+65,8%), le rapine in strada (+25,7%) e quelle effettuate negli esercizi commerciali (+20,7%), mentre il trend è ancora in diminuzione per le rapine in banca (-5%). Anche in questo caso sono le Isole e il Nord-est a manifestare l’incremento maggiore, in particolare per le rapine in abitazione, con un aumento rispettivamente del’88,4% e del 69,7%, e per quelle in strada che aumentano rispettivamente del 37,3% e 41,2%.

La percezione di sicurezza

Forse anche a causa di questi dati la percezione di sicurezza è diminuita negli ultimi anni: si sente molto o abbastanza sicuro a uscire da solo quando è buio soli il 55% delle persone; mentre erano il 59% nel 2010 e il 60,8% nel 2011. La differenza tra maschi e femmine è elevatissima: il 75% degli uomini si sente sicuro ad uscire la sera da solo al buio contro il 42,9% delle donne. Sicuramente il fattore vulnerabilità gioca un ruolo importante, così come l’età: sono più insicuri gli anziani, mentre i giovani e gli adulti percepiscono un maggiore livello di sicurezza.

Il quadro complessivo della sicurezza è migliore nelle aree a minore densità urbana. Si tratta di territori meno affetti dalla criminalità predatoria che contraddistingue soprattutto le aree metropolitane e caratterizzati da una maggiore facilità nel mantenere i rapporti sociali e di vicinato, che sono alla base del controllo sociale.

 

La sicurezza ha quindi certamente una dimensione tecnologica, fatta di serrature e allarmi, e resta sempre valido il consiglio di fare una verifica periodica dell’efficacia delle proprie dotazioni di sicurezza, eventualmente aggiornandole con le ultime evoluzioni tecniche. Ma ha anche una dimensione umana, da non sottovalutare, fatta di buoni rapporti tra vicini e di aiuto reciproco.

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