“Il Made in Italy è un prestigio antico. Si basa sulla creatività che sposa qualità ed inventiva.”
Il marchio che contraddistingue le produzioni italiane è da sempre sinonimo di qualità ed eccellenza, in Italia come in tutto il mondo.
Messaggi relativi all’italianità dei prodotti (per l’intrinseco valore percepito che questa caratteristica porta con sé) vengono spesso sfruttati all’estero, nell’agroalimentare, piuttosto che nella moda e in molti altri settori, non sempre in maniera corretta.
Nonostante sia opinione diffusa (ma raramente riscontrabile) che in vari casi le normative italiane siano più permissive rispetto a quelle di altri Paesi, nel campo della tutela della qualità dei prodotti immessi sul mercato nazionale e dei consumatori, la legislazione nazionale è molto attenta e severa, molto più di quanto non si ritrovi oltre lo Stivale, soprattutto relativamente ai controlli svolti sia all’interno delle filiere produttive, sia dalle Agenzie delle Dogane, come dagli organi di Pubblica Sicurezza, attraverso i loro nuclei antifrodi e anticontraffazione.
Questo articolo è solo un esempio di come spesso prodotti agroalimentari, che nulla hanno di italiano, siano spacciati all’estero come provenissero dal Bel Paese.
La tecnica scorretta più utilizzata è quella di creare intorno al prodotto un rimando all’Italia e alla sue tradizioni attraverso nomi o colori (che sovente richiamano ingiustificatamente la bandiera nazionale) per aumentare il valore e la vendita di merce che, nella realtà, con L’Italia ha ben poco a che fare.
Il problema non si pone solo rispetto ai prodotti agroalimentari e a quelli della moda, ma anche, fra gli altri, a quelli di sicurezza.
Se in Italia i controlli sulla reale qualità dei prodotti, e la prevenzione di possibili comportamenti commerciali volti a trarre in inganno i consumatori, risultano essere davvero stringenti, non sempre all’estero vale la stessa regola.
Essendo però l’Italia all’interno di un’Unione Europea, senza praticamente più barriere doganali fra gli Stati che ne fanno parte, si riscontra frequentemente la paradossale situazione per cui: un’importazione diretta in Italia di un prodotto confezionato in modo potenzialmente ingannevole per i consumatori, verrebbe giustamente bloccata, mentre l’importazione del medesimo prodotto con lo stesso confezionamento (date le diverse legislazioni in materia di cosa è da considerarsi potenzialmente ingannevole e cosa no) sarebbe consentita senza problemi in un altro Paese dell’Unione, potendo poi, evitando ulteriori controlli, arrivare in Italia.
Il risultato è che il consumatore potrebbe rischiare di essere tratto in inganno da indirizzi, simboli o colori di bandiere, impressi sulle confezioni della merce in vendita, che lasciano presumere una determinata provenienza, mentre di fatto i prodotti sono stati realizzati in altri Paesi (spesso asiatici) e vengono semplicemente commercializzati da aziende con sede legale nelle nazioni richiamate dai suddetti simboli.
In Italia prodotti di sicurezza quali: lucchetti, serrature, casseforti, antifurti per bici e moto etc. giustamente non possono essere importati (ad es. dalla Cina o da Taiwan) con confezioni o marcature che richiamino l’italianità, mentre in altri Paesi europei, anche in quelli tradizionalmente (e teoricamente) famosi per la loro “severità”, spesso le legislazioni in vigore consentono che siano importati articoli che a prima vista sembrano davvero appartenere alla produzione locale, pur non essendolo.
Conclusioni
Qual è quindi il nostro consiglio? Molto semplicemente quello di controllare sempre accuratamente il prodotto che intendete acquistare e diffidare da oggetti che richiamino con indirizzi, simboli o colori di bandiere una provenienza che poi non si riscontri chiaramente in una corrispondente marcatura “Made in …” sul prodotto stesso.
Per quanto ci riguarda, quando Viro utilizza, nelle proprie confezioni, richiami all’italianità (e quindi ai valori di qualità e creatività ad essa collegati), come coccarde o bandiere, avete la certezza di ritrovare anche la marcatura “Made in Italy” sui prodotti così contraddistinti.