Dopo aver parlato di sirene e sensori, in questo terzo post analizziamo gli ultimi due elementi che costituiscono un sistema di allarme: il combinatore e la pulsantiera.
Vediamo insieme qual è il loro utilizzo e qualche suggerimento pratico che potrebbe sembrare banale, ma che invece può risultare determinante per mettere in sicurezza la propria abitazione.
Il Combinatore
Il combinatore è un componente spesso molto pubblicizzato, perché permette di essere avvertiti telefonicamente quando scatta l’allarme. Il combinatore permette di essere informati in tempo reale ma, se si è lontani dal luogo sotto attacco, può essere necessario che siano avvisate in sequenza anche altre persone e/o le forze dell’ordine.
La sua utilità è tanto maggiore quante più informazioni riesce a fornire. In questo modo è possibile rendersi conto di cosa stia effettivamente succedendo e capire se si tratta di una vera emergenza o no.
È fondamentale quindi che il combinatore, non soltanto sia programmabile per avvisare svariate persone secondo una sequenza prestabilita, ma sia anche in grado di fornire specifiche informazioni relative ad ambienti, orari e tipo di sensori che sono entrati in allarme. Se ad esempio c’è un temporale e si riceve un avviso che sono scattati simultaneamente tutti i sensori di vibrazione alle finestre, si può concludere che probabilmente non si tratta di un’intrusione, ma ad esempio dell’effetto di un forte tuono. Oppure, se si è lasciato il gatto al’interno di una camera e scatta ripetutamente solo il sensore di quella stanza, probabilmente non si tratta di un ladro, ma dello steso animale domestico.
Viceversa ci sono delle sequenze di avvisi che indicano chiaramente che c’è un intrusione in corso. Ad esempio se scatta prima l’allarme dei sensori perimetrali, poi quello della porta di ingresso e poi quello dell’atrio.
Vi sono poi ulteriori informazioni potenzialmente utili che un buon combinatore è in grado di fornire: ad esempio quelle relative a cadute di tensione sulla rete, zone non attive, sensori momentaneamente non in contatto con la centrale etc.
Dal punto di vista tecnologico sono preferibili i combinatori GSM rispetto a quelli collegati ad un telefono fisso, perché il filo del telefono, visibile in genere anche all’esterno dell’abitazione, potrebbe essere tagliato con maggior facilità.
La Pulsantiera
Nel caso della pulsantiera, non va curata soltanto la scelta del componente, ma anche la sua localizzazione. Spesso infatti si vedono pulsantiere collocate all’esterno, di fianco all’ingresso, o comunque in posizioni dove il codice digitato può essere facilmente osservato, sia da lontano con un cannocchiale o un binocolo, sia da chi si trovasse presente al momento dell’apertura.
La pulsantiera deve essere invece collocata all’interno e in una posizione tale da essere facilmente raggiungibile dall’utente, ma anche fuori dalla vista di eventuali malintenzionati.
Ovviamente, come in tutti i casi in cui si parla di codici di accesso è importante utilizzarne di personali, cioè uno per ogni persona che deve usare l’allarme, e sceglierli in modo che non siano banali: meglio evitare date di nascita e di matrimonio!
Per quanto riguarda la scelta della pulsantiera fisica, più che l’estetica, va considerata la leggibilità dei tasti e la loro costruzione: meglio evitare tasti che tendano a staccarsi, usurarsi o scolorire con facilità.
In ogni caso è sempre bene periodicamente cambiare il codice di accesso utilizzato, altrimenti col tempo i tasti che vengono premuti ripetutamente tendono ad assumere una colorazione e/o un’usura diversa rispetto agli altri, facilitando ai ladri la potenziale identificazione del codice.