Sicurezza in pillole: l’allarme elettronico e i suoi componenti principali

Poco prima di questa pausa estiva, avevamo suggerito qualche accorgimento utile a garantire il giusto livello di sicurezza all’abitazione, in nostra assenza.
Installare un allarme elettronico, avevamo visto, può rivelarsi un’ottima strategia, una contromisura aggiuntiva per difendere al meglio una residenza, a patto che esistano già le dovute protezioni di tipo meccanico.
Ci sono tuttavia alcune cose da tenere in considerazione, prima di acquistare un sistema di allarme elettronico.

  1. La prima regola generale da non dimenticare è che un sistema di allarme è come una catena, la cui resistenza complessiva dipende dalla tenuta dell’anello più debole. Per essere veramente efficace quindi, tutti i componenti devono rispondere ad un alto standard di qualità e la progettazione e l’installazione devono essere fatte a regola d’arte.
    L’attenzione nella scelta va riposta su ogni singolo componente del sistema d’allarme.
    La sirena ad esempio, elemento fondamentale, per essere considerato di qualità deve  essere difficilmente manomettibile. La strategia migliore è quella di installare almeno due sirene: una in vista e un’altra meglio nascosta, alimentate da uscite separate. In questo modo un eventuale ladro sarà portato a cercare di mettere fuori uso la prima e, pensando di avere via libera, farà scattare la seconda.

    Esempio di sirena in alluminio pressofuso, fra le più resistenti.

    Esempio di sirena in alluminio pressofuso, fra le più resistenti.

  2. I sensori. Nel caso della scelta dei sensori è bene ricordare che non esiste una soluzione sempre valida, ma la scelta deve variare a seconda del luogo di installazione. Solo in seguito ad un accurato studio preliminare degli ambienti degli accessi dove si vuole installare l’allarme, è possibile effettuare le scelte dei prodotti più indicati e la loro migliore applicazione.
    Tuttavia un consiglio, utile nella maggior parte dei casi, è quello di usare simultaneamente sensori con tecnologie diverse, scegliendoli in base al compito che devono svolgere. Ad esempio i sensori con tecnologia radar possono essere nascosti alla vista dei ladri, mentre quelli ad infrarossi non possono essere coperti. È necessario valutare preventivamente, insieme ad un esperto, il singolo uso, prima dell’acquisto.

    Esempio di sensore a tecnologia infrarossa.

    Esempio di sensore a tecnologia infrarossa.

  3. La pulsantiera deve essere collocata all’interno dell’abitazione, in una posizione tale da essere facilmente raggiungibile dall’utente, ma anche fuori dalla vista di eventuali malintenzionati che, con il semplice uso di un binocolo o di uno zoom, potrebbero scoprire la combinazione per la disattivazione del sistema.
  4. Il ruolo del combinatore è di segnalare telefonicamente una possibile intrusione indesiderata. Può capitare però che l’allarme scatti per altri motivi (anche banali, come un temporale). Un buon combinatore è in grado di fornire più informazioni, come quelle relative a cadute di tensione sulla retezone non attivesensori momentaneamente non in contatto con la centrale etc., per dare modo di valutare se si tratti di un falso allarme o di un effettivo accesso indesiderato. Inoltre consigliamo l’acquisto di un combinatore GSM rispetto ad uno collegato al telefono fisso, per evitare che il cavo venga semplicemente tagliato ed il combinatore venga messo fuori uso.

In conclusione, che si scelga un impianto cablato piuttosto che uno via radio (leggi qui le differenze), che si preferisca un sensore a tecnologia radar rispetto ad uno ad infrarossi, la regola più importante da ricordare sempre è di evitare l’acquisto di sistemi molto economici che prevedono un montaggio “fai da te”. Il rischio maggiore è quello di incappare in prodotti poco affidabili, oltre che di commettere gravi imprudenze in fase di installazione. Meglio affidarsi ad un esperto del settore, che sappia consigliarci il sistema d’allarme più adatto alle nostre esigenze.

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