Esistono davvero “chiavi magiche” in grado di aprire tutte le porte?

Può capitare di leggere sul giornale, o di sentire in televisione, storie di bande di ladri che grazie ad una speciale “chiave magica” o “chiave passepartout universale”, riescono ad aprire qualsiasi porta in pochi secondi e senza lasciare tracce. In realtà le cose non sono esattamente così.

Iniziamo col dire che non tutti i furti avvengono aprendo la porta con destrezza, senza cioè romperla o forzarla. Nella maggioranza dei casi i ladri entrano da un accesso lasciato aperto, oppure forzano una porta o una finestra, o utilizzano altre modalità.

In secondo luogo non esiste una chiave in grado di aprire “tutte le porte”, perché serrature diverse richiedono strumenti diversi e abilità specifiche.
Come abbiamo visto in un post dedicato (Clicca qui per rileggere l’articolo sulle serrature a doppia mappa) le serrature a doppia mappa di vecchio tipo si possono effettivamente aprire velocemente con il cosiddetto “grimaldello bulgaro”, uno strumento che permette di ricostruire in pochi secondi la forma della chiave originale e quindi aprire la serratura proprio come se si possedesse la vera chiave. Il procedimento è spiegato bene in questo video:

Le serrature con cilindro a profilo europeo possono invece essere aperte con destrezza utilizzando due tecniche diverse. La più classica è quella del lockpicking dove si utilizzano determinati strumenti (tensore e grimaldello), come si vede fare nei film quando si usano per esempio forcine per capelli, per allineare i pistoncini. Tuttavia la realtà è ben diversa dai film, in cui basta una graffetta per aprire una serratura in men che non si dica. Nella pratica non si tratta di un gioco da ragazzi, ma di un procedimento complesso che, per essere portato a termine, necessita di allenamento e strumenti ad hoc.

Nel lockpicking ogni pistoncino viene allineato con il grimaldello

La seconda tecnica, più recente, è quella del key bumping che prevede proprio l’utilizzo di una chiave speciale, la “bump key”, nota anche come “chiave magica” o “chiave universale“. Anche in questo caso, però, non esiste alcuna chiave in grado di aprire “tutte le serrature”. Al contrario, ogni marca e modello ha bisogno di una propria chiave appositamente preparata.

La “bump key” viene inserita nel cilindro, ruotata in tensione, e quindi colpita con un leggero martelletto, in questo modo i denti (o gli incavi) della chiave trasferiscono la forza d’urto ai pistoncini che, per reazione, saltano all’indietro. Con una certa pratica si riesce a fare in modo che, arretrando, i pistoncini si trovino ad un certo punto oltre la linea di apertura, in quel momento è possibile girare la chiave e aprire la serratura per una mandata. Il procedimento viene eventualmente ripetuto per le altre mandate.

La bump key fa saltare in alto i pistoncini e i contropistoncini, allineandoli per una frazione di secondo

La bump key fa saltare in alto i pistoncini e i contropistoncini, allineandoli per una frazione di secondo

Proprio per il principio su cui si basa il bumping, non funziona sulle serrature a gorges, come le doppie mappe, ma funziona invece con tutti i tipi di cilindri a pistoncini, siano essi a profilo europeo o meno, su una porta blindata o meno, con chiavi tradizionali o piatte punzonate, con rosetta di sicurezza o senza. A meno che i cilindri non siano stati espressamente progettati e realizzati per prevenire questo fenomeno.
Esistono infatti cilindri anti bumping i cui pistoncini, sotto l’azione del colpo della “bump key”, non arretrano tutti contemporaneamente, ad esempio perché sono disposti su assi diversi rispetto a quello di introduzione della chiave.

Ladri in casa

I punti di forza del bumping sono la semplicità e la velocità di esecuzione e il fatto che non lascia tracce di scasso. Il suo punto critico è che, per riuscire, serve una chiave espressamente realizzata per il modello specifico di cilindro che si vuole aprire. Codificare una chiave di questo tipo non è alla portata di ogni ladro. Bisogna partire da una chiave grezza e realizzare una particolare cifratura (combinazione delle altezze dei denti o delle profondità degli incavi sulla chiave). Questo richiede:

  • macchine cifratrici professionali
  • una chiave grezza dedicata al modello di cilindro in questione (e con le chiavi a duplicazione controllata, non è così semplice procurarsela)
  • la preventiva conoscenza delle specifiche del modello di cilindro che si vuole attaccare in questo modo.

Una contromisura semplice ed economica per prevenire il bumping è quindi semplicemente nascondere la marca del cilindro, ad esempio installando su lato esterno del cilindro con una rosetta di sicurezza di una marca diversa, per rendere più difficile identificare il vero modello del cilindro.
Se non si conosce esattamente il modello di serratura occorre andare per tentativi, provando diverse bump key e perdendo così il principale vantaggio del bumping che è la rapidità, dato il grande numero di marche e modelli di cilindri in commercio e quindi il grande numero di bump key da provare.

In definitiva quindi, almeno da questo punto di vista, possiamo stare tranquilli: non ci sono “chiavi magiche” e non serve essere stregoni per essere sicuri. Con una corretta informazione e una buona prevenzione possiamo ridurre di molto i rischi di subire visite indesiderate.

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10 thoughts on “Esistono davvero “chiavi magiche” in grado di aprire tutte le porte?

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    1. Francesco Bedussi Autore articolo

      Gentile Franco,
      in vari post abbiamo più volte indicato che non esiste la sicurezza assoluta, ma piuttosto la ragionevole ricerca del miglior compromesso possibile fra il tipo e il valore dei beni da proteggere, contestualizzati nelle condizioni di rischiosità dell’ambiente in cui si trovano, rapportati ai pro ed ai contro di ciascun possibile sistema di protezione acquistabile. Lo stesso prodotto infatti potrebbe essere idoneo ad un tipo di difesa ed assolutamente inadatto ad un altro. In ogni caso, la combinazione di prodotti di sicurezza diversi e qualitativamente validi, riduce in maniera assai consistente il numero di potenziali malintenzionati che abbiano simultaneamente tutte le capacità, le attrezzature e il tempo necessari a vincere la resistenza dei sistemi stessi.
      Ad esempio, scegliere una porta blindata certificata, a cui abbinare una duplice serratura (come una doppia mappa di nuova concezione e una a cilindro europeo) più un cilindro di alta sicurezza, ulteriormente difeso da uno scudo di protezione antitrapano e antistrappo ed installare anche un allarme con sensori anti-intrusione, rende la propria situazione molto meglio protetta di una normale porta in legno con una serratura installata 20 anni fa ed un cilindro o una doppia mappa qualsiasi, situazione ancora purtroppo molto frequentemente riscontrata dalla forze dell’ordine quando vengono chiamate in seguito ad un furto. La ringraziamo della sua partecipazione al blog.

      Cordiali saluti

      Staff Club Sicurezza Viro

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